Eversheds presenta il risultato di un’indagine sui cambiamenti in atto nella professione legale

Il nuovo report di Eversheds Bianchini, studio Legale Internazionale, presenta il risultato di un’indagine sui cambiamenti in atto nella professione legale condotta sulla base di un campione di 1800 avvocati intervistati in tutto il mondo tra i 23 i 40 anni di età.
Le nuove generazioni di avvocati evidenziano ambizioni differenti rispetto a chi li ha preceduti oltre ad un forte desiderio di riformare e rendere più efficiente il settore legale:
•la professione legale si orienta verso un modello di business più commerciale allontanandosi dal modello tradizionale;
•le donne continuano ad essere penalizzate nella retribuzione e nelle opportunità di carriera rispetto ai colleghi uomini;
•le nuove tecnologie sono la chiave per lavorare in maniera più efficace;
•le opportunità internazionali e un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata sono considerazioni importanti nella scelta del proprio percorso professionale.

Da una ricerca realizzata dallo studio legale internazionale Eversheds è emerso un gruppo molto ambizioso di giovani avvocati che, pur avendo ancora molto in comune con le generazioni precedenti, è alla ricerca delle modalità che potrebbero trasformare il settore legale.

Lo studio analizza un campione di 1.800 giovani avvocati compresi tra i 23 e i 40 anni di età in tutto il mondo e fornisce un’istantanea dei futuri leader del settore.

Con ambizione globale e il desiderio di modernizzare gli aspetti più tradizionali della professione legale, le nuove generazioni di avvocati vorrebbero che la gestione degli Studi evolvesse da organizzazione tradizionale, centrata sulla figura del singolo professionista, verso una gestione strutturata in maniera più commerciale, orientata al business e in grado di prendere le distanze dalla tariffazione oraria sfruttando al meglio i vantaggi delle nuove tecnologie nell’interesse del cliente. L’individualismo negli Studi a volte è così radicato da precludere il cross selling, ovvero limitando l’opportunità di estendere la gamma delle prestazioni professionali offerte al cliente.
Le nuove tecnologie vengono percepite come ulteriore leva strategica per trasformare quella che molti considerano una gestione antiquata della professione legale grazie a nuove modalità di ottimizzazione dei tempi e delle risorse. Un terzo degli intervistati (35 %) ritiene che il settore non utilizzi sufficientemente la tecnologia e quasi la metà ha individuato alcune modalità per rendere i loro studi più efficienti, compreso l’impiego di tecniche di project management e il lavoro flessibile per meglio gestire i carichi di lavoro dei professionisti.

Sebbene quasi due quinti tra i giovani avvocati (39%) ritengano che il modello di partnership non sia al passo con il 21° secolo, la maggioranza (68%) nutre ancora aspirazioni verso un percorso di carriera classico, anche se si registra una significativa variazione di genere con il 77% di uomini che vorrebbero diventare partner rispetto al solo 57% delle donne. Inoltre, quasi la metà degli uomini intervistati (46%) riconoscono nel settore legale il percorso di carriera della vita, rispetto al solo 34% delle donne.

Anche il fattore età è un altro dato importante, che determina differenti opinioni: gli avvocati di età compresa tra i 26 e i 30 anni sono meno propensi a voler diventare partner (solo il 65 %) rispetto agli over 30 intervistati. I più giovani ritengono anzi di non vedersi all’interno di uno studio legale nel corso dei prossimi10 anni ( il 56 % tra i 26-30 anni di età rispetto al 61 % degli avvocati al di fuori di questa fascia di età) o per il resto della loro carriera professionale (37 % tra i 26-30 anni rispetto al 43 %) .

Vengono rilevate anche forti differenze di opinione rispetto alle aree geografiche di appartenenza dei i giovani giuristi. Gli avvocati in Sud America sono più conservatori e propensi all’idea di diventare un partner ( 79 % ) rispetto ai loro colleghi del Nord America (58%).

La tipologia di contratto è inoltre un ulteriore motivo di preoccupazione per i giovani avvocati. Più di un terzo (38%) che vede il lavoro flessibile come fondamentale per la loro carriera futura e oltre un quarto degli intervistati (28%) vorrebbero avere servizi migliori nel proprio ambiente di lavoro. Un ulteriore 25 % è alla ricerca di un maggiore equilibrio lavoro / vita privata passati i 28 anni.
La ricerca infine evidenzia una disparità di genere nelle retribuzione e nelle opportunità di carriera che rimangono un problema. Secondo la ricerca le donne sono meglio remunerate nelle prime fasi della loro carriera ma la situazione si inverte nei successivi tre anni quando gli uomini cominciano a guadagnare di più, con il crescente divario nei loro progressi di carriera. Tra i 21 ei 25 anni, le donne guadagnano il 30 % in più rispetto agli uomini tuttavia, tra 26 e 30 gli uomini guadagnano l’ 11 % in più rispetto alle donne e nella fascia 36-39 il divario si è allargato al 25 %.

Giuseppe Celli, Managing Partner di Eversheds in Italia:

‘Nel corso degli ultimi anni la professione legale ha assistito a significativi cambiamenti ai quali i giovani professionisti dimostrano di sapersi adattare rapidamente sin dagli esordi della loro carriera. Anche se rimane ancora molto in comune con le generazioni precedenti, i giovani avvocati rivelano ambizioni diverse in ambito professionale, una diversa percezione del mondo e grande interesse per le opportunità di lavoro a livello internazionale che offrono la possibilità di confronto con colleghi di altri paesi. E’ importante che il settore legale ascolti e indirizzi correttamente le loro richieste affinché si possa continuare ad attrarre, sviluppare e trattenere i talenti più brillanti”.

Questa report è la terza indagine condotta da Eversheds di una serie che guarda al futuro del mercato legale.
La prima ricerca, presentata nel 2008 aveva rilevato che l’attenzione dei clienti si stava sempre più rivolgendo ai costi e si dimostravano predisposti ad accogliere la fine della ‘tariffazione oraria’. Il secondo report, presentato nel 2010 e aveva identificato e evidenziato un’emergente ‘client revolution’, ovvero un cambiamento nelle scelte del cliente, poiché i legali interni vedevano crescere la loro professionalità all’interno dell’azienda, oltre al riconoscimento del proprio status.
Questo ultimo rapporto della 21st Century Law Firm conduec il dibattito alla fase successiva , cercando specificamente di individuare ciò che la prossima generazione di avvocati si aspetta dalle loro future carriere, dai loro datori di lavoro, e come vedono la loro professione tra dieci anni. Le loro risposte svelano un campione determinato, ambizioso e per lo più soddisfatto gruppo di giovani professionisti. Sebbene abbiano molto in comune con le generazioni precedenti, vi sono molte cose che vorrebbero cambiare. Poiché questa generazione si sta dirigendo verso posizioni manageriali e di leadership nei decenni a venire, la nuova forma, la cultura e le caratteristiche dello studio legale del 21 ° secolo e della professione legale saranno in linea con ciò che loro sceglieranno di fare.